Ancora un po' di storia
Come abbiamo già avuto modo di vedere nella lezione precedente, intorno agli Trenta ci furono fotografi che ruppero gli schemi tradizionali della composizione fotografica: questa fase coincise con la nascita delle avanguardie europee.
László Moholy-Nagy (1895 - 1946), T. Lux Feininger (1910 - 2011) e Otto Umbehr (1902 - 1980) appartennero all'avanguardia tedesca che ricevette il consistente apporto del Bauhaus nel problematico clima politico della Repubblica di Weimar. Questi fotografi utilizzarono formati e tecniche anticonvenzionali come la combinazione di fotogrammi e fotomontaggi al fine di combinare fotografia e tipografia. A tutto questo, aggiunsero inquadrature che offrivano punti di vista assolutamente inediti (dall'alto, dal basso, oblique).
László Moholy-Nagy, From the Radio Tower, Berlin 1928
Negli stessi anni, sulla scena parigina, irruppe un fotografo ungherese, André Kertész (1894 - 1985), che può essere considerato uno dei precursori della visione fotografica legata alla strada. La sua arte non si avvicinò mai a soggetti politici, ma si occupò sempre di rappresentare convenzionali scene urbane, conferendo un'incredibile importanza alla composizione. Le immagini di Kertész appaiono molto delicate anche dal punto di vista dell'uso della luce.
André Kertész, Montmartre 1925
La medesima attenzione estrema per la composizione delle immagini caratterizzò anche la fotografia umanista francese, che ebbe i suoi principali esponenti in Robert Doisneau (1912 - 1994), Willy Ronis (1910 - 2009) e Brassaï (1899 - 1984). Quest'ultimo lavorò molto sul tema della notte parigina della quale ritrasse anche gli aspetti più sordidi, come nel suo progetto fotografico Paris de nuit (1933).
Robert Doisneau, Le Baiser de l'hôtel de ville (ca. 1950)
Willy Ronis, Le Nu Provençal, Gordes 1949
Brassaï , Paris de nuit, 1933
Lontani dall'ovattata scena parigina, i maggiori fotografi statunitensi degli anni Trenta e Quaranta si occuparono soprattutto di fotografia documentaristica e sociale. La Farm Security Administration, istituita dal governo Roosevelt nel 1935, mirava a contrastare le devastanti conseguenze socioeconomiche della Grande Depressione (1929 - 1940) e i fotografi che lavoravano per essa avevano il compito di risvegliare l'opinione pubblica, mettendo a fuoco le problematiche delle classi sociali in difficoltà. In questo ambiente si svolse il lavoro di grandi maestri come Walker Evans (1903 - 1975) e Dorothea Lange (1895 - 1965).
Walker Evans, Allie Mae Burroughs, 1936
Dorothea Lange, Migrant Mother, 1936
Sempre nell'ambito del fotogiornalismo, va ricordata la fondazione - avvenuta nel 1947 ad opera di Robert Capa (1913 - 1954), Henri Cartier-Bresson (1908 - 2004) e David Seymour (1911 - 1956) - della prestigiosa agenzia Magnum Photos. Il segno caratteristico dei fotografi appartenenti all'agenzia sarà l'osservazione anche ironica della realtà, nel tentativo di mostrare gli aspetti insoliti ed il "dietro le quinte" dei grandi eventi.
Henri Cartier-Bresson, Coronation of King George VI, 1937
Infine, occorre ricordare anche qualche fotografo che si è dedicato alla cosiddetta street photography, la fotografia di strada che privilegiava l'istinto, le emozioni e la soggettività dell'artista. Uno dei principali esponenti di questa corrente fu Robert Frank (1924): molto vicino agli ambienti della beat generation, con il suo The Americans (1958) ruppe l'incantesimo di un'America perfetta. L'ideale del grande sogno americano si infranse nel corso del suo viaggio in auto nel cuore del paese. Notevoli anche i lavori di Garry Winogrand (1928 - 1984), che predicava la necessità di non progettare il soggetto fotografico, e di Lee Friedlander (1934), conosciuto per le fotografie nelle quali ritrasse se stesso in modi insoliti, per esempio riflesso in vetrine o sotto forma d'ombra.
Robert Frank, Trolley, New Orleans 1955